I miei plastici e diorami

In molti mi hanno chiesto di mostrare i miei plastici, anche perché tanti, cliccando su Plastici e diorami non trovavano alcunché.

Ebbene, cominciamo dall'inizio, o quasi. Quello che vedrete nelle foto seguenti, è stato il mio primo plastico ufficiale in scala N; c'erano stati dei precedenti, ma non sono stati fotografati e non erano probabilmente neanche degni di esserlo.

Purtroppo la qualità non è delle migliori poiché a quei tempi facevo diapositive ed ho dovuto quindi rifotografare con una digitale le varie immagini proiettate, già abbastanza scadenti all'origine.

Ma torniamo al plastico che avevo denominato Neuffen, il quale era semplicemente il nome dell'edificio viaggiatori della Vollmer che avevo scelto per la mia stazione.

Avevo vent'anni, lavoravo da quattro e finalmente potevo comprare quei costosissimi modelli Fleischmann, Minitrix e Arnold che prima erano soltanto un sogno lontanissimo, e realizzare così un impianto che, a quei tempi, mi appariva come molto realistico.

 

Il plastico era praticamente tutto in piano ed avevo utilizzato uno schema della Fleischmann, usando però binari Roco.

Eccovi le foto dell'impianto, fotografato in due fasi.

 

Come si può notare, il plastico aveva praticamente due anelli in cui potevano circolare due treni in senso opposto. La stazione era dotata di deposito e il paesaggio era riprodotto abbastanza sommariamente.

Gli edifici erano tutti illuminati ed era presente anche l'illuminazione esterna.

Eccovi un primo piano della stazione di Neuffen con un'automotrice della Minitrix.

 

Una foto del retro della stazione, con la strada che porta verso il minuscolo paese in collina.

 

Qui di seguito la grande cabina di controllo e il ponte che conduce verso il paesello.

 

Due foto notturne ...

 

A questo plastico d'esordio ne seguì un altro, sempre tedesco, costruito con molti degli edifici utilizzati nel primo.

Avevo abbandonato gli ovali e il plastico era diventato da punto a racchetta; c'era la stazione di testa, un bel tratto di linea, un'altra stazioncina di passaggio e poi si entrava nella stazione fantasma sottostante, con cinque o sei binari di ricovero per i treni.

Nonostante la giovane età, grazie ad un manualetto della Elledi, finalmente avevo costruito un plastico dove il movimento dei treni avveniva così come al vero.

Eccovi qualche foto.

Da notare che l'edificio della stazione è sempre quello di Neuffen, modificato ed elaborato, visto che così com'era in origine mi sembrava troppo 'gotico'.

Lo sfondo era della MZZ. Era la prima volta che lo usavo componendo i vari elementi, e sinceramente dette una grandissima svolta alle mie realizzazioni; da allora non ho più smesso di usarlo.

Tutti gli edifici erano stati verniciati da mia moglie, così come alcuni figurini Preiser.

 

Con il crescere del realismo, sia per quanto riguarda il tracciato, la circolazione e la cura nei dettagli, fui finalmente in grado di crearmi anche un quadro sinottico realizzato totalmente da me.

Utilizzai delle rotaie di binari Lima per riprodurre le sezioni che raffiguravano i binari di stazione e dei led rettangolari per l'indicazione della posizione del deviatoio.

Erano presenti inoltre un voltmetro ed un amperometro e, sulla sinistra, un piccolo altoparlante ultrapiatto per la riproduzione dei suoni del dispositivo Rivarossi (sbuffi, fischio europeo, volume, etc.).

Per la prima volta riuscii anche a realizzare un piccolo circuito per l'indicazione di binario occupato dentro la piccola rimessa (si nota il led rosso a sinistra del quadro sinottico, sul binario 1).

Da notare che la basetta elettronica fu anch'essa autocostruita prendendo spunto dal manualetto 'Elettrotecnica nei plastici' della Elledi.

Era il 1989 ed ero molto fiero di questo impianto che mi avrebbe regalato sedici anni di divertimento.

 

La piccola rimessa per locotender, ancora in fase di completamento.

 

Una visione della prima sezione di plastico, quella con la stazione di testa.

Dopo la galleria, la linea curvava verso il muro, e finita la curva un tratto aggiuntivo univa il modulo con la stazione di testa con l'altro.

 

Qui si giungeva alla stazione di passaggio.

 

Una foto dove si può vedere bene il piazzale del piccolo fabbricato viaggiatori.

In primo piano la stazione fantasma con il quadro sinottico (autocostruito).

 

La stazione fantasma.

 

Continua ...